Dallas! L’arte contemporanea e il perche’ di questo blog

Midnight in the garden, una festa notturna organizzata ogni qualche museo di Dallas (DMA)
Midnight in the garden, una festa notturna del museo di Dallas (DMA)

Dallas, insieme alla sua sorella Fort Worth, fa il DFW metroplex, un area metropolitana in crescita continua negli ultimi anni. Non e’ che questo in se’ si debba celebrare (pensa a tutta la terra vergine sviluppata per la costruzione di case). Ma ogni cambiamento quantitativo porta a uno qualitativo.

Tutto quello che succede nell’ambito dell’arte di DFW e’ il caso curioso di una citta’ di  importanza crescente ma anche fattore della crescita. Per cui, un blog per seguire cosa succede qui’ e’ un progetto da compartire. Ecco perche’:

Il Dallas-Fort Worth metroplex e’ la citta’ dove si trova il district di arte piu’ grande degli Stati Uniti. Qui’ ci sono istitizioni di classe mondiale, come il Dallas Museum of Art, il Nasher Sculpture Center (dove, a proposito, in questo momento c’e’ una mostra di Giuseppe Penone), il Dallas Contemporary, il Modern Art Museum of Fort Worth, il Kimbell Art Museum, il Warehouse e il Power Station. Ci sono istituzioni accademiche prestigiose come l’University of North Texas e UT Dallas, Arlington, TCU ed SMU che formano artisti che atrraverso gli anni sempre di piu’ decidono di rimanere nell’area e continuare l’ondata.

Non sempre e’ stato cosi’.  Solo alcuni decenni fa Dallas era semplicemente una fonte di collezionisti che andavano a New York o Los Angeles o Santa Fe per arricchire le proprie collezioni. Le gallerie erano secondary (arte gia’ creata e venduta in precendenza) il che testimoniava il suo potenziale finanziario ma non creava uno spazio artistico. Con gli anni questo sta cambiando in direzione positiva grazie a alcuni fattori.

Per esempio, il costo degli immobiliari della zona e’ rimasto relativamente basso. L’arte ha bisogno di spazio, niente da fare. Il fattore che sta distruggendo il fervore del processo artistico di New York City, i prezzi crescenti, a Dallas significa numerose opzioni di studi che permettono agli artisti di rimanere in zona, sperimentare senza pensare al mercato, ecc. La comunita’ artistica della citta’ e’ abbastanza grande per offrire ogni settimana una varieta’ di mostre – anche piu’ di quelle che si possano visitare fisicamee! – ma nello stesso tempo poter incontrare conoscenti e amici ad ogni apertura. Una comunita’ di artisti con rapporti di sostegno mutuo aggiunge un valore incalcolabile che genera un’atmosfera produttiva.

L’altro fattore viene dalla crescita di popolazione. Molti dei nuovi abitanti vengono da altri stati e paesi, il che sicuramente ravviva i dialoghi e mette la zona in contesti internazionai neuralgici. Siamo nello stato di Marfa, quasi luogo di pellegrinaggio (anche quello sorto grazie allo spazio disponibile del deserto).

Alla fine, i progetti di pianificazione urbana e di riferimento storico che ha condotto a un processo di rivalutazione urbana. Per esempio Deep Ellum e’ quartiere che per molto tempo soffriva di problemi sociali e di insicurezza, ma negli ultimi due decenni e’ stato travolto da due ondate di rivalutazione urbana: murales, studi per gli artisti, mostre in spazi non convenzionali, vita creativa e alla fine, flusso di gente ed energia nuova. Sicuramente la vita di una citta’ ha molto a che fare con l’arte che succede li’.  C’e’ un livello opportuno di creativita’ e liberta’ artistica fatto possibile proprio grazie allo spazio disponibile e accessibile sia per degli studi sia per mostre pop-up.

Come esempio dell’atmosfera fruttifero locale in termini dell’arte, al North Park Mall (uno dei centri commerciali piu’ antichi negli Stati Uniti), fondato anche questo dalla famiglia Nasher, comparte della sua collezione di scultura. Cosi’ anche nei corridoi del mall sono installate temporaneamente o di modo perpetuo sculture degli stessi artisti che si possono vedere nel prestigioso Nasher Sculpture Center. E’ vero, alcuni lamentano questo legame visualmente ovvio tra commercio e arte, ma alla fine, perche’ no? Cosi’ come la domenica alcuni servizi religiosi si svolgono nei bar, perche’ se la gente non va in chiesa, allora la chiesa deve andare da loro: l’arte deve andare da loro. Sono assolutamente contenta (senza infastidirmi di gusto) anche degli eventi di spinta populare come fiere, feste comunali, gallerie pop-up, ecc.

Questo non vuol dire, naturalmente, che la gente non vada ai musei, per esempio. Ci va e come. La maggior parte dei musei sono di accesso gratis e di programmi rivolti al pubblico abbastanza ricchi. Per non parlare delle gallerie di arte contemporanea che rappresentano processi attuali in tempo reale e artisti locali e internazionali e di porte aperte e le consuete Fall & Spring Gallery Walk.

Non vorrei sembrare troppo generosa – in realta’ ci sono anche dei problemi concettuali della vita dell’arte. Per esempio, la  troppa generosita’ mentale ed altri. Ma i vantaggi sono sufficienti per dedicare del tempo a questa citta’ e compartire i processi che meritano. Come minimo, l’ospitalita’ finanziaria verso gli artisti dove e’ sicuramente un suolo propizio di creare studi e spazi a prezzi ragionevoli. Alla fine, questo fatto insignificativo conta molto – e siccome ci vivo qui’ e sicuramente sono una delle sue cheerleader 🙂

Allora, buona fortuna al blog!

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